Come lo scorso anno, fra Settembre ed
Ottobre, mi sono concesso una vacanza che condivido con un amico di
vecchia data, la meta è sempre Andora, l'angolo di Liguria a cui
sono legato da un affetto profondo.
Lo scorso anno le cose sono filate
lisce come l'olio, fra passeggiate, qualche buon film, visite
enogastronomiche nell'entroterra (ma anche in riva al mare) ed alcuni
tentativi di pesca la settimana è stata "rigenerante", ho scoperto fra
l'altro che la mia insonnia notturna nella ridente Liguria sparisce
come per incanto.
Si, a dire il vero un “problema”
c'era stato, lo scorso anno andando in giro ci sentivamo osservati, la
cosa era iniziata fin da subito, abbiamo scelto di affittare un
appartamento a cento emetri dal mare e la padrona di casa ci aveva
fatto preparare una sola delle due camere matrimoniali, condicio sine
qua non e prerequisito per la scelta dell'appartamento, La
sompaticissima Loredana si è lasciata scappare un “ma io pensavo!”
subito chiarito da me (con un sorriso) ”e hai sbagliato a pensare, questa è una
settimana senza mogli e figli”, il giorno dopo Loredana ci ha fatto
trovare in casa un ottima bottiglia di Vermentino....
Quest'anno le cose non sono filate
lisce, durante il viaggio di andata l'amico ha ricevuto una telefonata
dalla moglie, la suocera stava male, lei voleva andare a trovarla
subito, ma per una serie di motivi per me del tutto incomprensibili
non voleva o non poteva andare da sola, il viaggio Brescia Napoli lo si
effettua in quattro ore e cinquanta minuti con un paio di treni
giornalieri, ma lei non voleva andare in treno, in aereo o in auto, né
da sola, né con la figlia (di ventisei anni).
Non entro in merito alle paturnie che
ognuno di noi possiede e si coccola, ma il tutto mi pareva davvero
eccessivo.
Per farla breve, inizia un balletto di
telefonate e messaggi che ci porta a Martedi sera (noi eravamo
arrivati in Liguria Sabato mattina), l'amico mi chiede di portarlo a
casa, ed io non accetto (eravamo con la mia auto), mi rendo disponibile ad accompagnarlo a
Genova dove in treno in due ore e mezza sarebbe giunto a Brescia, viene invece la
figlia ed il suo ragazzo a prelevarlo al casello di Arenzano.
Decido di rimanere in Liguria da solo,
ed inizio un percorso diverso, mi concedo lunghe passeggiate, scopro
nuovi posti in cui pescare, scogli antichi, l'ideale per insidiare
orate e spigole.
Pesco anche alla foce del fiume,
catturo qualche Leccia di piccola taglia che prontamente rilascio.
Riscopro il silenzio, il rumore del
vento fra il cordame delle barche a vela nel porto, torno ancora una
volta vicino alle due stanze che mi avevano visto innamorato perso
all'età che ora ha mio figlio, noleggio un piccolo natante con un
motore da 40 hp, non è necessaria la patente nautica, la signora del noleggio è gentilissima, mi spiega i limiti entro cui posso
navigare, ma io ho intenzione di fare qualcos'altro, faccio fare il
pieno di carburante, mi consegnano la barca (cinque metri, tendina
parasole, timone ed acceleratore azionabili dalla colonna, si può
navigare anche seduto.
Esco fra mille attenzioni e molto
lentamente dal porto e mi dirigo a sud, il mare è piatto come un
asse da stiro, accelero pur restando a velocità moderata, mi
allontano dalla costa, inizio a vedere l'isola Gallinara antistante
Alassio, proseguo, i rumori sono solo quelli del motore e dell'acqua
spinta via dalla prua.
Dopo un ora di navigazione non vedo più
la spiaggia, neppure la riva, vedo solo le montagne, spengo il motore
e mi lascio cullare, il silenzio è rotto da qualche raro gabbiano,
non è stagione di passaggio di cetacei, un tonfo sulla mia destra,
un pesce che ha compiuto un balzo fuori dall'acqua, scopro un
silenzio diverso, fatto dal dondolio leggero dell'imbarcazione, dal
fruscio del vento sulla tenda, a volte lieve, a volte la fa sbattere
sui propri supporti, mi godo un periodo indefinito senza tempo, senza
inganni, frenesie, deliri.
Scopro che non ho alcun timore, né del
mare né delle mie reazioni e come uno scampato al calore del deserto
bevo avidamente questo tempo indefinito, indefinibile.
Ricordo quando a sedici anni andai in barca a pescare con un amico di famiglia, ricordo quanto amai quell'esperienza e quelle che seguirono.
Rientro quando la fame mi spinge a
farlo, il vento mi ha fatto scarrocciare a levante, rientro verso
terra e mi scopro quasi un miglio più ad Est, spingo
sull'acceleratore e rientro verso il porto.
Il Sabato successivo sono rientrato a casa, mi
sono chiesto se condividerò ancora con qualcuno le mie vacanze
autunnali....
Isola Gallinara