venerdì 31 luglio 2015

DISOCCUPATE LE STRADE DAI SOGNI

Il mio 1977 fu un anno molto denso di avvenimenti, la terza superiore filava liscia come l'olio, avevo conosciuto la dama bionda e ne ero estasiato ed intimorito allo stesso tempo, mi ero avvicinato alle discipline orientali, yoga, meditazione, e come sempre mi ci ero tuffato a pesce, per non lasciar perdere ogni spiraglio di saggezza leggevo con passione i libri di Carlos Castaneda e di Lobsang T. Rampa, ma non solo, in quell'estate del 77 mi diedi pure allo spiritismo cercando di trarre da ogni lettura e disciplina il massimo della conoscenza avendo pure la pretesa di testare sul campo i dati appresi per verificare SE fossero in qualche modo funzionali.

Politicamente il mio essere moderato fu travolto da una passione profonda per la giustizia sociale, divenni un radicale convinto, antiche come le montagne di Mahatma Gandhi
me lo lessi e rilessi una decina di volte, ma molta gente pensava che la violenza fosse l'unico antidoto all'ingiustizia.


Nel 1977 Claudio Lolli pubblicò quello che certamente è uno dei capolavori della musica Italiana, il brano che dà il titolo all'album è dedicato a Ulrike Marie Meinhof cofondatrice delle Rote Armee Fraktion responsabili di attentati contro postazioni militari e che dal 1970 si era data alla clandestinità.

Catturata, nel 1976 fu trovata impiccata nella propria cella ma nè la sua morte nè quella del suo compagno di lotta Andreas Baader avvenuta l'anno dopo furono chiarite e le autopsie destarono molti sospetti sull'operato di "qualcuno" nelle carceri tedesche.

Ricordo una vignetta appesa alla bacheca del sotterraneo dell'ITIS Castelli che ritraeva una banda di sgherri vestiti da SS intenti ad entrare nel carcere, la scritta SS stava per "Sezione Suicidi".

Mi chiedo spesso cosa sia rimasto di quegli anni, i dorati anni 80 ci hanno portato una ventata di edonismo e la falsa certezza di un benessere passeggero, oggi siamo tornati a livelli di occupazione pre anni 70, i provvedimenti del governo Renzi sanno di macelleria sociale e non sento nessuna voce urlare a pieni polmoni, al massimo qualche chiacchericcio sommesso che emerge da salotti-bene o "borghesi" come li avrei definiti allora.
Profondo rispetto per i parlamentari M5S, sembra ormai che siano gli unici a rispettare il proprio mandato.

Per quanto mi riguarda in apparenza sono molto cambiato rispetto a quegli anni, detesto ancora la violenza, i miei sogni, desideri e speranze di allora sono ormai chiusi dietro una lapide che reca come epitaffio la frase "avrei potuto", ma in fondo sono ancora lo stesso, sopporto malissimo le ingiustizie, son riesco a stare zitto se una persona mi somministra l'informazione "predigerita" dei giornali e TG paragovernativi (ma anche paraculi), ma sono diventato più riflessivo, mi vergogno di aver votato Berlusconi, ma allora sembrava un idea nuova, non mi riconosco nel PD da sempre, Ho perfino votato a destra in funzione anti Berlsconi chiedendo scusa ai miei due nonni Socialisti, ma oramai sono certo che se avremo una speranza non passerà certo dai partiti, nè dalle loro fondazioni e Lobby assortite.

Nel 1977 si poteva creare un cambiamento?, No, il rapimento Moro lo impedì ed io sono convinto che una parte di quella lotta armata fosse molto vicino ad un certo tipo di stato, lo stesso che secondo me ha messo lo zampino n alcune stragi terribili.

Di seguto il link di una lunga intervista a Nino Galloni, vi renderete conto che l'informazione in Italia è strumento politico con buona pace del giornalismo addomesticato e servile.

 https://www.youtube.com/watch?v=t_ssGy0LXo0

Vi allego l'album che dà il titolo a questo post, è pieno di poesia e di rabbia, ascoltatelo tutto d'un fiato, vi sembrerà di essere più giovani.....

 

https://www.youtube.com/watch?v=k15CpvrxwVI

Dedicato a Marina, una ragazza  dall'intelligenza acuta che in quel Luglio del 1977 mi insegnò a pensare al di fuori degli schemi.