sabato 1 novembre 2014

LA COSCIENZA DI UNA NAZIONE

Una nazione,per essere considerata tale, deve possedere un senso di appartenenza che accomuna la propria gente, deve possedere un profondo senso di rispetto per chiunque ne faccia parte e questo al di là di come i componenti della nazione stessa vogliano spendere la propria vita, o trascorrere il proprio tempo.

Il senso di profondo rispetto deve andare al di là dei gusti personali, dell'appartenenza a gruppi e religioni e persino della morale di questi gruppi e religioni; una nazione è di fatto la somma delle speranze, degli sforzi e dei tentativi di raggiungere la felicità di tutti i propri componenti.

Quando questo rispetto non viene ferocemente difeso allora la struttura stessa della nazione è in pericolo, le parole pronunciate oggi dal SAP (Sindacato Agenti di Polizia) sono un vero e proprio attentato al concetto di unità nazionale, subito dopo la sentenza del caso Cucchi rappresentanti del sindacato Agenti di Pubblica Sicurezza hanno commentato il verdetto della corte d'appello (sul quale non entro in merito)  "CHI DISPREZZA LA SALUTE NE PAGA LE CONSEGUENZE", queste parole pronunciate da un organo di rappresentanza delle forze dell'ordine sono di una gravità inaudita.

Il fatto che un cittadino faccia uso di sostanze stupefacenti (e non entro nel merito della divisione fra droghe leggere e pesanti) rientra in una sfera strettamente personale che  non condivido ma che non tollero venga additata quasi come se la morte del Cucchi debba essere un monito, quasi come che l'uso di sostanze psicotrope porti con se un qualche tipo dimarchio.

Naturalmente il SAP non ha minimamente parlato della salute dei milioni di italiani che fanno abitualmente uso di psicofarmaci prescritti un po' troppo spesso con una certa leggerezza, anche queste persone dovrebbero venire "marchiate"?,  e dopo chi assume droghe, psicofarmaci e quant'altro chi altro dovremo vedere "marchiato"?

Ma io di marchi e "marchiaure" non voglio sentire nemmeno parlare, non accetterò mai questi atteggiamenti ghettizzanti ed il fatto che nessuno dei nostri rappresentanti di governo si sia sentito in dovere di censurare una simile dichiarazione mi fa temere per questa nazione.

Forse siamo arrivati ad un punto in cui le parole non hanno più il peso che spetta  loro, ma è più probabile che si sia arrivati al punto in cui la nostra libertà è soggetto in via di valutazione da parte di chi dovrebbe garantirla e difenderla ed io non accetterò mai un simile atteggiamento.




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