martedì 8 ottobre 2013

Marinella

Ragazza di una bellezza intrigante, un leggerissimo strabismo ed una miopia di un paio di diottrie le rendevano lo sguardo talmente dolce da perdercisi..

Ma Marinella non era una ragazza dolce, il suo aspetto poteva ingannare, bastava che aprisse bocca ed una serie di banalità senza fine finivano per tramortire il suo interlocutore, sciaguratamente qualche volta  ero io il suo bersaglio.

Aveva una passione sfrenata per le feste, lei figlia di un ufficiale le adorava, adorava anche i tenenti freschi di nomina, meglio se piloti, come suo padre.

Sul mezzo militare che ci conduceva a scuola (un privilegio, lo ammetto) tutti la trattavano con una certa deferenza, a me non importava minimamente di chi fosse figlia, per cui qualche volta veniva a sedersi di fianco a me a spiegarmi la bellezza del tenente pilota romano, con degli occhi così, mani cosà e che quella tal sera l'avrebbe visto al circolo ufficiali per la festa di questo e quest'altro.

"Marinella" ero solito dirle, "tu sei un essere festaiolo, io estivo" lei sgranava gli occhi..., "si io amo il mare, il sole, le giornate lunghissime, lo stare in compagnia, suonare..." "Eh ma tu sei un comunista" mi diceva, "io non voto PCI" le dicevo (in realtà a 18 anni votavo molto più a sinistra) e lei riprendeva ad illustrarmi il suo nuovo spasimante o l'attesa al circolo da sola perchè suo padre era in volo..

  La dama bionda non la vedeva di buon occhio, al ritorno da Scuola il posto accanto a me era suo di diritto (ed io gradivo tantissimo la cosa) ma Marinella era dispettosa e quindi salendo prima di lei sul mezzo, amava sedersi accanto a me.

Non una sola volta ero ricorso a scuse anche banali, "scusa Marinella ma la dama bionda deve passarmi un libro e vorrei sapere cosa ne pensa". ma lei non si perdeva d'animo, un paio di giorni dopo ci avrebbe riprovato.

Marinella era soprattutto una ragazza sola, prigioniera dei suo bel corpo, della carica del padre, del timore reverenziale dei figli dei colleghi del padre, ci provò a sorpresa una mattina in cui uno sciopero generale aveva bloccato tutte le scuole, feci in tempo a ritornare in stazione giusto in tempo per prendere il mezzo militare che alle dieci e trenta partiva per la base passando dal comune in cui abitavo, salii a bordo e dopo tre minuti appena prima della partenza salì Marinella che si sedette accanto a me "per fortuna ci sei tu, in mezzo a tutti questi avieri...", "tanto lo sai che non sono cannibali" le dissi per prenderla in giro, mi chiese se avessi qualcosa per chiudere il suo gilet perchè l'unico bottone le si era scucito..., "spille da balia non ne ho" le dissi, ma mi misi a cercare..."proviamo con un tuo capello" le dissi..., acconsentì, zac!   "Ahi", armeggiai con il capello fra l'asola ed il filo rimasto penzoloni, ma il capello biondo di Marinella era troppo fragile, cercai nel tascapane in cui tenevo i libri  e trovai un lungo filo verde piuttosto robusto, mi misi ad armeggiare sul suo gilet e mi resi conto che la metà dei graduati a bordo stavano guardando me che armeggiavo addosso al seno di Marinella (notevole fra l'altro), ma io avevo finito, alzai gli occhi e vidi che la bella ragazza stava ridendo con un espressione di chi ha appena fatto una marachella"grazie" mi disse con un tono di chi ha messo in trappola propria preda, notai che aveva una camicetta aderentissima con una scollatura poco consona ad una studentessa, il gilet serviva certamente a mascherarla, il commnto "Marinella ma te l'ho mai detto che sei una gran gnocca?" lo pronunciai ad alta voce e venne accompagnato da un brusio e qualche risatina dei passeggeri.

Marinella era realmente una ragazza splendida, l'aver seguito suo padre nei vari trasferimenti che avevano contraddistinto la sua carriera l'aveva privata della cerchia di amici che una ragazza di diciasette anni dovrebbe avere.

Il giorno in cui iniziai la quinta superiore non la vidi sul mezzo militare, chiesi lumi alla dama bionda e mi disse che il padre era stato promosso Generale ed era stato trasferito a Roma.

Pensai che Marinella avrebbe dovuto farsi delle nuove amicizie, ma che in fondo entro due anni avrebbe avuto uno stuolo di ragazzi ai suoi piedi.

PS ho cercato tracce di Marinella sul WEB e l'ho trovata come firmataria di una raccolta firme del 2010 (organizzata da "Il Giornale", ci avrei scommesso), mi fa piacere sapere che è ancora in giro, probabilmente madre,le auguro che la vita non sia riuscita a zavorrare la sua insostenibile leggerezza...







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