sabato 5 ottobre 2013

CERTEZZE



Le stoppie del grano bruciate dal sole di agosto
gli odori di polvere e di paglia
il sapore delle more cresciute accanto ad un fosso
il canto delle cicale ed il sudore lungo la schiena.

L'ombra fresca sotto le fronde delle querce
i piedi a mollo nell'acqua di sorgente
accanto ad uno shelter sfondato da una bomba
che ha lasciato un cratere largo trenta passi.

Quei chiodi arrugginiti piantati sui portoni
il legno tarlato racchiude l'odore del mosto
due gradini che conducono in cantina
 le gerle appese al muro i tini pieni fino all'orlo.

I funghi ed il profumo del muschio
il fango attaccato ai miei gambali
l'odore della pioggia e l'asfalto bagnato
le nebbie basse e la luna sopra la testa.

La prima neve che cade nel silenzio
la campana che suona come rotta
il rumore delle pale e dello spazzaneve
i guanti senza dita ed il cappotto caldo.

Il primo crocus sboccciato già a febbraio
l'elleboro invernale lì a vegliarlo
il giorno del patrono e la sua festa
le bancarelle piene e tanta gente.

Le mie certezze nascono da questo
non sono grandi idee o bei concetti
ma son le cose con cui sono cresciuto
le stesse per cui sono tornato.


Portone di una cantina






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