martedì 3 settembre 2013

LA RAGAZZA CON I DENTI IN FUORI

04 Ago 2013 - 11:45:42
LA RAGAZZA CON I DENTI IN FUORI




Luigina era una compagna di classe di mio fratello, tre anni di differenza possono sembrate molti quando tu ne hai dieci e tuo fratello sette, ma a 18 anni un fratello di quindici inisce per diventare un amico con il quale condividere un bel po' di cose, lo porti a giocare in trasferta con altri compagni della squadra di basket, finisci per condividere gli amici ed alle fine anche le amiche, fra le quali, appunto, anche Luigina, ragazza certamente molto simpatica, estremamente cordiale, dalla risata fragorosa e on due "palette" sporgenti che le erano costate sberleffi e prese in giro, ma a cui  a quindici anni, si era ormai abituata.

Una sera di ottobre ci si era trovati a casa di Giorgio, i suoi genitori erano persone facoltose, villona con scuderia annessa per i propri cavalli, taverna da settanta metri quadri e proprio lì si tenne la cerimonia del vino novello, Giorgio mise sul grande tavolo in rovere una damigianetta da venticinque litri, mise un bel po' di bicchieri sul tavolo ed untubo in gomma per travasare il vino.

Il novello è un vino traditore, apparentemente leggero, ad alto contenuto di fruttosio, certamente non strutturato ed incompleto, piace perchè " va giù come la coca cola", ma alla fine picchia in testa come il  motore della mia Panda con l'anticipo spostato di dieci gradi, per farla breve di dieci persone presenti quella sera nessuno era del tutto sobrio dopo un ora di libagioni.

Luigina indossava una gonna leggera ed ampia tipica della seconda metà degli anni settanta accoppiata con stivaletti scamosciati ed una camicetta che con il passare della serata fece ointravedere un bel reggiseno color carne ben riempito da un seno notevole, l'idea di cominciare con le canzoni da osteria fu di Lauro, Luigina rideva a crepapelle e così fra "osteria del gallo d'oro" e "din don dero campane a martello" si arrivò all'evoluzione logica del post ubriacatura..., LA FILOSOFIA, e così fra pensieri cupi, meno cupi e prese per i fondelli si arrivò a lanciare una pallina di carta e chi la riceveva a turno doveva esprimere un profondo e nobile concetto, io me la cavai con un qualcosa di non troppo brillante, poi Lauro che riprese una frase da un brano degli AREA "l'estetica del lavoro è lo spettacolo della merce umana".

La pallina di carta di lauro volò verso Luigina e  colpi inopinatamente i suoi bei dentoni sporgenti. risata generale, finta lamentiade della ragazza, sua discreta frase relativa ai maschi in generale.

La serata proseguì fino alle quattro di mattina, nell'uscire trafugai  la lambretta 125 a Patrizio e fuggii in mezzo ai vigneti di Giorgio, quando tornai era incazzatissimo, gli dissi di non menarla troppo e la cosa si sciolse nella tipica atmosfera da post sbornia.

Ci separammo, ognuno per la propria strada, e ci si rivide solo dopo un npaio di giorni, Bruna non la vidi entrare più nella mia compagnia e francamente mi dispiacque perchè lla trovavo simpatica e di buona compagnia.

Passarono un paio di anni, io preso fra amori, delusioni e poi ancora amori, lavoro (tanto, troppo) finchè in una radiosa giornata di luglio sentii giù in strada, accanto al nostro portoncino, mio fratello che parlava con un suo compagno di classe, erano tornati dalla prova scritta di Ragioneria ed entrambi bestemmiavano contro Luigina e contro la sfiga in generale, aprii e li feci salire, appresi in pochi attimi concitati che era stata data loro una prova che era stata esclusa (come evenienza) dal professore di Ragioneria, li aveva preparati sommariamente su questa singola situazione per cui tutti (commissari inclusi) si erano alquanto stupiti di una simile prova scritta.

Il loro professore appena saputo dalla segreteria il tipo di prova estratta era ncorso nei bagni del piano in cui si stavano svolgendo gli esami pronto con la soluzione  che avrebbe dato al primo che fosse uscito in bagno.

La sorte volle che ad uscire dall'aula per andare in bagno per prima fu proprio Luigina, il professore le fornì gli elementi e le soluzioni richieste, ed esortò la ragazza a passare a tutti questi dati erchè a suo dire la prova era "una vera e propria carognata".

Luigina svolse alla perfezione la propria prova scritta, ma non passò a nessuno le informazioni, usciti dall'aula mio fratello ed il suo più caro amico parlando di come fossero stati sfigati sulla scelta della prova appresero da Luigina che aveva incontrato in bagno il professore e che aveva saputo come svolgere alla perfezione l'esame , ma che non se l'era sentita di pèassare a nessuno le informazioni perchè era stata presa per i fondelli dall'intera classe per troppo tempo.

Mio fratello stava tirando giù tutti i santi del calendario mentre mi raccontava questo ed il suo amico rafforzava le bestemmie con nuovi epiteti e  nuovi santi non contemplati dal calendario.

Luigina non si vide più in giro per alcuni anni, ebbe l'occasione di chiedere susa a  chi incontrò e venne perdonata più o meno da tutti, mio fratello ebbe la propria maturità (54/60) e ad oggi è profondamente pentito di aver frequentato quella scuola che lo ha portato ad essere uno stimato commercialista, lavoro però che non lo soddisfa.

Luigina si è comportata come molta gente che ho conosciuto, incapace di difendersi  "a viso aperto" ma pronta a rifilarti una coltellata alla schiena appena se ne presenti l'occasione, un monito (ma anche un augurio) a chi (per stupidità, malvagità aberrazione comportamentale) sottopone a violenze verbali e fisiche gente che apparentemnte  "subisce".

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