martedì 3 settembre 2013

LA DAMA BIONDA

23 Set 2012 - 00:12:39
La Dama bionda.



Settembre, il caldo si faceva meno intenso ed il lungo mese di ferie, una particolarità della ditta in cui lavoravo, era finito da una decina di giorni, ero abbastanza scarico di lavoro, gli impianti tradizionalmente soffrono il freddo ed al freddo mancava ancora parecchio.

Passando nel reparto meccanico immerso in mille pensieri sentii Matteo parlare di una ragazza che era tornata a casa da un viaggio con il suo fidanzato americano dagli Stati Uniti, ascoltai con più attenzione, Matteo la descriveva come una gran gnocca e che passati i venticinque anni era diventata splendida, sapevo di chi stava parlando, la Dama Bionda era stata una mia passione giovanile, ma essendo troppo govane (allora) e non troppo sveglio in generale l'avevo lasciata scappare fra le braccia di un altro.

Allora ero con una ragazza totalmente diversa dalla Dama, semplice, pulita, con un caratterino niente male, ma senza la malizia della Dama, una ragazza che andava a letto con uno molto più grande di me, ma che mi scriveva lettere romantiche e che passandomi accanto, seduto come sempre verso il corridoio nella corriera che mi portava a scuola, mi infilava in tasca con garbo righe che confessavano il suo amore per me, diciannovenne con la testa fra le nuvole.

A 20 anni si comprende un po' poco di molto, Come raccontò con maestria Fabrizio De Andrè in un intervista "a vent'anni si arde di inconsapevolezza", io lotto da altri trenta per capire qualcosa, ma di certo allora non capii che una ragazza complessa ed affascinante sarebbe diventata una donna che non ti avrebbe fatto mai annoiare.

Mentre transitavo nel reparto meccanico alle nove di mattina avvicinai Matteo e gli chiesi se era tornata la Dama, sapeva del mio debole per lei, mi confermò che era tornata a casa.

Appena uscito dal lavoro mi fermai ad una cabina telefonica, il numero era di quelli che non si scordano facilmente, rispose lei, "Sono Arturo", seguirono 5 secondi di silenzio, "posso venirti a prendere per un giro questa sera?", pensavo di essere liquidato al volo con una scusa, ma arrivò subito un "si", seguito da un "dopo cena, alle venti", un breve saluto e chiuse la comunicazione.

Ho già scritto in questo mio Blog della Dama, ho usato nomi diversi, diverse situazioni con angolazioni diverse, ma oggi ne parlo in maniera nuova, parlo di lei semplicemente per quello che è stata, un grande amore.

La sera andai a prenderla per uscire, aprì la porta e la trovai talmente bella da togliere il respiro.

La vita quella sera stessa azionò uno scambio e noi due prendemmo due binari diversi, ho sempre avuto la convinzione che se avessi dato retta
al mio cuore che batteva alll'impazzata quella sera,
  mentre la tenevo fra le braccia, oggi sarei ancora con lei.

Ieri , trent'anni dopo quella sera, in un raduno ufficiale, cercavo suo padre ed avevo in mente lei, lei che non mi ha mai abbandonato, che non è mai stata troppo lontana dai miei pensieri.

Fausto Coppi ebbe la sua Dama Bianca, io ho avuto la mia Dama Bionda e nonostante gli anni, lo spazio, gli amori  che sembrano dividerci so che in realtà siamo separati solo da un soffio di vento che profuma di Chanel, il profumo che indossava in quella sera di Settembre.



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